PILLOLE DELL'ALTRA SESTO

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Dalle elezioni, il nuovo sindaco di Sesto San Giovanni, entro 10 giorni  convoca il Consiglio Comunale che si deve riunire entro i 10 giorni successivi alla convocazione. Durante il primo Consiglio il sindaco presenta la Giunta e il Consiglio elegge il suo Presidente. Il primo Consiglio è presieduto dal consigliere anziano, cioè chi, sommando voti di lista e preferenze personali ha ottenuto il miglior risultato.  Il consigliere anziano è Loredana Lucia Pastorino.
Ma quale sarà la giunta del nuovo sindaco? Probabilmente, viste le restrizioni imposte dalla legge, oltre agli assessori verranno creati dei ruoli (senza stipendio) afferenti alla giunta, con deleghe, una potrebbe essere all’Area Metropolitana. I nomi degli assessori, ovviamente saranno quelli di chi si è “speso” per l’elezione di Monica Luigia Chittò: in questi giorni girano quelli di Andrea Rivolta (ex capogruppo Pd), Felice Cagliani (segretario cittadino del Pd ed ex presidente del Consiglio comunale), Lella Brambilla (ex assessore all’ambiente), Laura Barat (ex segretario cittadino e presidente della coop che edita Nuovasesto), Moreno Nossa, ecc.. E poi c’è la questione dell’Idv  di Tonino Di Pietro, che ha ottenuto un risultato insperato, e per la quale bisognerà ritagliare un ruolo di rilievo. Probabilmente si andranno a cercare donne da “ficcare” un po’ dovunque, come promesso in sede di campagna elettorale. Non è esclusa qualche sorpresa, e  magari qualche iniziativa di “twittaggio” con l’opposizione, forse con la compagine di Caponi (?). Di certo si tirerà fuori il mitico “Codice Cencelli”, essendo il sindaco e la sua formazione “continuità” con il passato partitico e “castarolo”, per misurare con il bilancino le varie componenti di una coalizione, quella vincente del centrosinistra,  molto variegata.  Il quadro che ne uscirà, dovrà essere letto attentamente, compresi gli incarichi nelle varie commissioni e nelle controllate comunali, in quanto è da questa analisi che emergerà il vero “ritmo programmatico” di Monica Luigia Chittò, al di là di quanto scritto nero su bianco durante la campagna elettorale.