PILLOLE DELL'ALTRA SESTO
Corriere di Sesto
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Philippe Daverio alla Galleria Campari: guarda le FOTO e leggi di cosa ha parlato!

Questo è stato il primo appuntamento di un ciclo di incontri dal titolo “Conversazioni con…” (che vedrà alcune fra le maggiori personalità del panorama artistico e culturale dell’Italia di oggi intrattenersi con il pubblico con argomenti fra i più disparati), e aveva come titolo “Camparisoda un’icona senza tempo: quando la pubblicità diventa arte”.Un assioma –quello della pubblicità che diventa arte- che Daverio ha smentito: «L’arte non è comunicazione pubblicitaria e la pubblicità non è arte. L’arte deve essere ambigua, deve veicolare un messaggio talmente complesso da permetterne diverse letture (tutte legittime) fatte da persone diverse e in momenti diversi; e poi è come un virus: dal momento che una persona ne viene colta, guarda il mondo in maniera diversa. La comunicazione invece deve ridurre il messaggio, e semplificarlo al massimo affinchè sia immediatamente comprensibile in maniera univoca dal maggior numero di persone possibile. È l’esatto contrario. Talvolta le pubblicità arrivano a dei livelli di complessità e ambiguità notevoli (tipo le creazioni di Armando Testa), davanti a cui l’arte deve interrogarsi. Ma sono due cose diverse».

Giulia Virzì
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