martedì 3 luglio 2012

PILLOLE DELL'ALTRA SESTO

Dialogo News

Città della salute, il sindaco Monica Chittò coinvolge nel progetto il “traditore” collega di Milano Giuliano Pisapia

Chittò e Pisapia
SESTO SAN GIOVANNIRegione Lombardia ha comunicato ufficialmente di aver deciso che la Città della Salute verrà realizzata a Sesto San Giovanni, in una parte delle ex aree Falck. A tale riguardo, Monica Chittò, sindaco di Sesto San Giovanni, ha dichiarato: “La decisione di Regione Lombardia è molto positiva, perché avvia il percorso con il quale verrà realizzata una struttura pubblica di ricerca e cura di livello europeo, rispondendo ad una domanda significativa di salute ed insieme rafforzando decisivi percorsi di ricerca comuni a due fondamentali istituti scientifici”.
Ribadisco che quello della Città della Salute è un progetto metropolitano, nel quale il Comune di Milano dovrà svolgere un ruolo ed apportare un contributo fondamentali: per il ruolo dell’Istituto dei Tumori e del Besta, antiche e prestigiose istituzioni sanitarie milanesi, per il coinvolgimento dell’Azienda Sanitaria Locale di Milano, per la strettissima integrazione delle aree interessate. La città metropolitana può nascere nei fatti, anche a partire da questo progetto, ancor prima della sua compiuta definizione giuridica: per queste ragioni propongo al Comune di Milano di aprire fin dalla prossima settimana uno specifico tavolo di confronto”.
La disponibilità del sindaco Chittò verso il collega di Milano Pisapia, “traditore” di una linea politica della sinistra, ci sembra eccessiva, anche se istituzionalmente opportuna. Occorre ricordare che il sindaco di Milano, mentre in campagna elettorale si era dichiarato favorevole nel momento della decisione  ha cercato di ostacolare con tutti i mezzi la scelta di Sesto come luogo dove realizzare la Città della salute. Ha chiesto due rinvii sulla data della scelta ed ha criticato aspramente Formigoni per avere scelto Sesto. Quindi il sindaco di Sesto queste cose le deve tenere presenti, anche se non si deve “litigare” con Milano. Litigare no, ma farsi mettere i piedi in testa nemmeno.

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