lunedì 8 ottobre 2012

PILLOLE DELL'ALTRA SESTO
Nordmilano.net

Gli ex penatiani votano Renzi. Endorsement anche da Sesto. L'ex segretario Meietta ad Affari: "E' l'innovazione
Stampa
Giovedì 04 Ottobre 2012 22:58

Notizie da Sesto Sa Giovanni
Gli ex penatiani votano Renzi. Endorsement anche da Sesto. L'ex segretario Meietta ad Affari: "E' l'innovazione

Mirko Meietta è un esponente locale del Pd. Ma il suo endorsement per Renzi è importante. Perché Meietta è stato segretario, fino a pochi mesi fa, del Pd di Sesto San Giovanni. E' stato uomo vicino a Filippo Penati. E' stato bersaniano. E adesso, in un'intervista ad Affaritaliani.it, spiega perché sceglie il suo competitor: "E' riuscito a portare energia nel dibattito del Partito. Bersani? Lo stimo e lo ammiro, ma c'è bisogno di una scossa"
Mirko Meietta, lei sceglie Renzi. Perché il segretario di Sesto, ex penatiano, voterà il sindaco di Firenze?
Ci sono diversi motivi. Io sono stato iscritto al Pci fin da ragazzino. Avevo appoggiato Bersani nel 2009. Sono stato segretario fino a gennaio del 2012, quando abbiamo vissuto una fase difficile del partito e della città. Io scelgo Renzi perché è riuscito a portare energia nel dibattito del partito. L'impostazione che ha dato alle Primarie mi piace.
In che senso?
Nel senso che vuole stare tra gli elettori del Pd che si sentono in qualche modo proprietari di questo grande strumento.
Lei è stato segretario nella città simbolo per la sinistra, per Bersani e soprattutto per Filippo Penati. Questo suo endorsement ha grandi suggestioni...
Io ammiro il lavoro di Bersani e ne ho stima. Credo che il partito come l'abbiamo conosciuto non sia più attuale e penso che alcune proposte che stavano nel progetto originale del Pd, tra le quali l'apertura e la vicinanza agli elettori, siano da realizzare il prima possibile.
Lei si è dimesso a gennaio in opposizione alla candidatura della Chittò.
No, non è vero. Io avevo un'altra idea rispetto al futuro della città. Un'idea che si è rivelata corretta alla luce dei risultati elettorali, dove si è vista emergere una forte componente di novità politica sul centro, con le liste civiche. Tutto quello che è successo ha portato a una forte perplessità nell'elettorato, c'è stata una grande astensione.
Perché tanti penatiani, come Cerea, Schieppati, da Bersani passano a Renzi?
A Milano tradizionalmente c'è una forte componente riformista, che a me piace chiamare di riformismo radicale. C'è molta attenzione a quelle che sono le questioni di governo del territorio. E' l'idea di un partito capace di stabilire delle reti. Renzi in questo momento rappresenta una scossa salutare nella vita interna della sinistra. E poi c'è un altro elemento: è quello della linea del partito. Con la costituzione del governo Monti abbiamo anteposto gli interessi del Paese a quelli del partito...
Le confesso che le sue ragioni le capisco. Ma ripeto: perché tanti penatiani da Bersani passano a Renzi?
Guardi, io mi definisco una persona riformista. Ho più come punto di riferimento Napolitano che non altri. Ripeto anche io: ammiro e stimo Bersani. Non sto facendo una scelta in oppposizione. Sto facendo una scelta perché il Pd ha bisogno di una forte scossa, deve essere un partito nel quale gli elettori siano proprietari. Poi c'è il problema delle alleanze...
In che senso?
Nel senso che non capisco l'alleanza con Vendola. Vedo difficile definire questi confini della sinistra. I problemi del Paese si stanno giocando in Europa. Il lavoro che sta facendo il governo Monti noi dobbiamo continuarlo.

Nessun commento:

Posta un commento