lunedì 26 novembre 2012

PILLOLE DELL'ALTRA SESTO

NoiSesto.it

Ripartiamo dal figlio, difendiamo l’infanzia – Editoriale



Questa settimana è un sentire di bambini,seppur con registri vocali diversi. I bambini martoriati di Gaza, uccisi da missili poco intelligenti la cui innocenza è spezzata dalla miopia dei loro "padri", incolpevoli come i loro coetanei istraeliani delle colpe dei grandi e innocenti rispetto alla cocciutagine di chi dovrebbe salvarli da un mondo diviso per restituire loro una terra "promessa" nella quale – è scritto – v'è la benedizione divina perchè regni la pace e non la guerra. Questi bambini – mostrati strumentalmente e atrocemente dai media – ed ora anche dalla citizen information –  hanno gridato il loro dolore e il loro "guai a voi…" al mondo che non è in grado di permettere due popoli, due stati in un unica grande e spaziosa terra santa. Questi bambini urlano un perchè di tutto questo e questo grido dovrebbe togliere il sonno ai governanti ma avviene il contrario. Quella dei governi non è solo sordità o miopia… è un vero e proprio "autismo" politico e decisionale dove l'ordine delle priorità è rovesciato: prima viene lo "spread" e poi i popoli e in questo modo si agisce trascurando clamorosamente il fatto che la risoluzione della questione mediorientale è decisiva per la crisi dell'Europa in quanto essa – l'europa – è dentro quel Mediterraneo in cui tutte le culture e le fedi producono pace, convivenza, riconoscimento reciproco e benessere sociale. Mi viene da pensare che questi bambini avrebbero potuto offrirci tanto amore fraterno e invece vengono annientati.
Abbiamo bisogno dei bambini, del loro stupore, della loro formidabile creatività: un terzo millennio che deve registrare violenza sui bambini non potrà mai definirsi democratico: abbiamo appena celebrato la 23° giornata mondiale dei diritti dell'infanzia e mai come quest'anno la retorica si è scontrata con la realtà tristissima. E mirabilmente – quasi a marcare il paradosso appena accennato – arriva la sollecitazione del Papa con il dono del suo libro sull'infanzia di Gesù.
Qualcuno ha scritto che “È certamente indicativo che la più grande rivoluzione compiuta nella storia dell’uomo sia legata al nome di un Figlio. Rivoluzione che trova fondamento e certezza nella Resurrezione. Le rivoluzioni non le fanno i padri. Le fanno i figli. Dio ha creato il mondo, ma suo Figlio lo ha salvato. Nel nome del Padre noi riconosciamo l’autorità, ma nel nome del Figlio noi affrontiamo la realtà. E nel nome di un Dio Bambino che apre le porte dell'Eterno alla storia, la nostra storia tormentata trova una risposta di senso anche quando ci viene voglia di vedere tutto negativo. 
Questo piccolo Gesù si fa portavoce di tutti i piccoli del mondo e la sua infanzia impone a tutti noi un rispetto e un amore per le infanzie di tutti i bambini. Non dimentichiamolo!
Giuseppe Trapani – direttore Noi Sesto


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