mercoledì 29 maggio 2013

PILLOLE DELL'ALTRA SESTO

DialogoNews.it

Sesto, l’utopia di un parco giochi per l’infanzia esalta la lista Sesto nel Cuore mentre i vecchi cancelli cadono addosso ai bambini

Utopia   SESTO SAN GIOVANNILa politica ha risolto tutti i problemi del momento, soprattutto quelli economici. Ora basta conoscere un progetto funzionale ai bisogni dei cittadini, di qualunque età, e proporlo sic et simpliciter alla Giunta che lo realizzerà. Evviva! Ma perchè nessuno non ci aveva pensato prima? Si direbbe: meglio tardi che mai…
La proposta parte dall’osservatorio della lista civica Sesto nel Cuore, che ha svolto una serata per illustrare il successo del parco per bambini realizzato a Treviso dalla società Benetton, una qualunque. Insomma uno di noi, come direbbe Briatore! Il progetto frutto di uno studio universitario prevede un percorso in grado di stimolare lo sviluppo delle funzioni motorie e sensoriali dei bambini da 0 a 6 anni. Che bello. E chi non vorrebbe una cosa del genere.
Si passa ai costi. Occorrono non meno di 300mila euro per realizzarlo possibilmente sulla struttura esistente del centro Boccaccio, dove ora esiste un impianto di tennis e uno di pattinaggio lasciato abbandonato mentre i ragazzi e le ragazze che si allenano per pattinare devono emigrare in altri comuni. Poi, una volta realizzato l’impianto occorre avere una media di 40mila euro l’anno per mantenere l’impianto in funzione.
Pensiamo che ci sia abbastanza da che riflettere su come è possibile in questo momento pensare a un progetto del genere, quando le casse del Comune sono asciutte, la crisi in pieno svolgimento e gli impianti sportivi fatiscenti e pericolosi. Forse sarebbe più giusto che la Lista Sesto nel Cuore pensasse alla città costruita da risanare e non ai progetti nuovi irrealizzabili in queste condizioni.
Forse sarebbe più coerente ridare slancio e fiducia alle persone che già operano nei vari settori dello sport mettendo a disposizione dei volontari (e sono tanti) strutture idonee e non promesse di progetti innovativi. Forse sarebbe meglio entrare nella logica di gestione degli impianti e rendere tutto più semplice rispetto al passato. Rispetto a quel passato che ha creato società di serie A o di serie B a seconda dell’appartenenza politica. Altro che progettare idee bellissime è impossibili in questo contesto economico, dove i cancelli delle piscine cadono addosso ai bambini perché non ci sono soldi per metterli in sicurezza.

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