domenica 17 novembre 2013

PILLOLE DELL'ALTRA SESTO

Dialogo News

Sesto, l’ex sindaco Penati segue il processo che lo vede imputato distribuendo ai giornalisti copie del suo libro giallo

Penati fb
    SESTO SAN GIOVANNILe vicende che si svolgono all’interno del Tribunale pare non interessarlo più di tanto. Filippo Penati, ex sindaco di Sesto ed ex presidente della Provincia di Milano era presente all’udienza di ieri al Tribunale di Monza, dove i magistrati proseguono con gli interrogatori dei testimoni chiamati a confermare situazioni emerse durante le indagini, ma è rimasto all’esterno a distribuire copie del suo libro giallo ai giornalisti. Libro che esce nelle librerie in questi giorni, dal titolo “La casa dei notai“, che con le vicende del Sistema Sesto pare non abbia nessuna attinenza.
Mentre Penati si intratteneva con i giornalisti e altri conoscenti all’interno del Tribunale Lucio Moro e Carlo Tavernari, ex presidente e consulente di Girpa, una società di consulenze tecniche di Verona che  confermavano di avere consegnato all’architetto Renato Sarno, nell’ambito dei lavori della Pedemontana, 250 mila euro. Sarno è ritenuto dai gip Walter Mapelli e Franca Macchia il tesoriere di Penati, dopo avere scoperto un file con tutta la contabilità e i riferimenti di cifre che l’architetto avrebbe messo a disposizione per la campagna elettorale di Penati, anche attraverso Fare Metropoli.
Nella stessa udienza è stata chiamata a testimoniare anche la segretaria di Giordano Vimercati che per anni ha lavorato nell’ufficio a fianco di quello di Penati quella Raffaella Agape che quando scoppiò lo scandalo subito chiamò per telefono il marito e inveì contro Di Caterina, accusatore, e dice che non avrebbe detto nulla. Questo le è valsa l’accusa di avere ostacolato le indagini.
Nell’interrogatorio la testimone si è giustificata: “Ero molto scossa dall’accaduto così come lo sono ora a essere in questa aula di tribunale. Comunque io fissavo gli appuntamenti e una volta che le persone si incontravano io chiudevo la porta e non sapevo più nulla. Di Caterina veniva spesso in ufficio ma non ho mai assistito a colloqui diretti tra lui e Vimercati. Così come non ho mai sentito parlare Penati e Vimercati, che era il suo braccio destro“. Il processo andrà avanti nei prossimi giorni, con altre testimonianze.

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