PILLOLE DELL'ALTRA SESTO
Dialogo News
Cinisello, il liceo Casiraghi del complesso provinciale del Parco Nord occupato dagli studenti dopo un’assemblea

Non si tratta di un gesto abituale per noi: è circa un ventennio che la nostra scuola non viene occupata; questo dimostra quanto le nostre motivazioni siano profonde e quanto siamo consapevoli del peso delle nostre azioni. I tagli alla scuola pubblica non sono semplici numeri: possiamo vederli ogni giorno nelle nostre classi, nei nostri laboratori, nel materiale e nelle risorse che mancano, nei licenziamenti dei
nostri insegnanti, nella mancanza di insegnanti di sostegno, nelle strutture scolastiche italiane sempre più fatiscenti. Tagli sempre accompagnati dalla tendenza alla privatizzazione e dal continuo finanziamento alle scuole private.
Tutti noi conosciamo il valore dell’immenso potere detenuto da chi gestisce l’istruzione e l’educazione di un paese: solo la pubblica e libera cultura crea liberi cittadini. La ormai bloccata legge Aprea 2012, le riforme scolastiche sempre più finalizzate a finanziarie e leggi di stabilità, lo smantellamento dell’università libera, aperta a tutte le classi e a tutte le forme di intelligenza (facoltà a numero chiuso che non permettono a
chiunque di raggiungere il massimo grado degli studi), l’esaltazione di una meritocrazia semprepiù a senso unico (test d’ingresso e INVALSI) stanno solo determinando la distruzioneirrimediabile del futuro del nostro Paese. È arrivato il momento per l’Italia di ascoltare i suoi giovani, piuttosto che portare avanti le sterili critiche alle generazioni degli ultimi anni proposte proprio da parte di coloro che ci hanno fatto nascere e crescere in un paese che ora siamo costretti a risollevare. Siamo stati educati a concepire lo studio come specializzante e finalizzato al futuro impiego, ma sappiamo di essere destinati al precariato o alla disoccupazione!
chiunque di raggiungere il massimo grado degli studi), l’esaltazione di una meritocrazia semprepiù a senso unico (test d’ingresso e INVALSI) stanno solo determinando la distruzioneirrimediabile del futuro del nostro Paese. È arrivato il momento per l’Italia di ascoltare i suoi giovani, piuttosto che portare avanti le sterili critiche alle generazioni degli ultimi anni proposte proprio da parte di coloro che ci hanno fatto nascere e crescere in un paese che ora siamo costretti a risollevare. Siamo stati educati a concepire lo studio come specializzante e finalizzato al futuro impiego, ma sappiamo di essere destinati al precariato o alla disoccupazione!
Per cosa stiamo studiando? Per assistere inermi ai giochi di potere delle alte sfere o per venderci al miglior offerente nella competizione internazionale dei cervelli in fuga? Siamo noi l’unica forza sana rimasta nel nostro Paese; siamo qui per riprenderci il nostro futuro. Il movimento studentesco italiano sta raggiungendo capillarità sul territorio e nuova collaborazione con gli insegnanti: la combinazione di cortei e scioperi sindacali per intrecciare la nostra lotta con le altre classi deboli colpite dai tagli al welfare, la moltiplicazione dei luoghi di discussione e democrazia e la rinascita di collettivi attivi e militanti hanno dato il via a una nuova ondata di occupazioni e proteste. Ci appelliamo ora a tutto il mondo scolastico: convochiamo assemblee permanenti che permettano la diffusione dell’informazione, lo scambio di idee, la didattica partecipata e alternativa per una cultura che merita molto di più!
Gli studenti del liceo G. Casiraghi
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